Befana: una notte Magica

“La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
il vestito alla romana
viva viva la Befana!”

Di questa filastrocca ne esistono una dozzina di versioni. Nel nostro paesino, a Mirandola, utilizziamo quella riportata qui sopra.
È da tradizione che il/la bambino/a impari a memoria questa canzoncina, recitandola dinnanzi alla Befana stessa, in modo da ricevere poi caramelle (quando ha fatto il bravo) oppure carbone (quando non si è comportato molto bene).
Durante la notte tra il 5 e il 6 Gennaio infatti, una vecchietta a cavallo di una scopa, sorvola le nostre case. Essa è così vecchia perchè simboleggia l’anno passato, anno che è “da buttare”, lasciando spazio a quello nuovo. I dolci simboleggiano la fortuna che si spera di trovare nell’ anno che verrà.

Sappiamo bene che la Befana è un personaggio un po’ particolare.
Proprio come Babbo Natale infatti, passa per tutte le case del paese e, ovunque ci siano dei bambini, si ferma per fare due chiacchere e consegnare dolci e carbone, rinchiusi in una calza la quale viene appesa al camino.
A differenza di Santa Claus, che viaggia sulla slitta trainata dalla renna Rudolf, la Befana usa una vecchia scopa per spostarsi di casa in casa… ecco perchè spesso viene scambiata per una strega (in effetti la bellezza non è il suo forte).
Ma l’abbigliamento della Befana non è lo stesso di una strega, infatti come da filastrocca, essa indossa delle vecchie scarpe rotte, calze rovinate, una sottana rattoppata, un gilet antico, guanti bucati, un foulard sulle spalle e uno in testa.

Personalmente quando interpreto la Befana cerco di impersonarla il più possibile, infatti assumo una postura “gobba”, magari zoppicando un poco. Parlo sempre in dialetto (perchè dà quella sensazione di antico) sia con gli adulti che con i bambini. Nel caso incontrassi questi ultimi, chiederei loro di recitarmi la filastrocca della Befana. Molto spesso la conoscono e ricevono come premio un dolcetto. Nel caso contrario, un pezzettino di carbone non fa mai male, soprattutto per ricordare loro che è importare fare a modo e rigare dritto.

All’ inizio può essere spaventosa, ma alla fine sappiamo tutti che la Befana è una simpatica vecchietta che rappresenta l’anno “da buttare”. Ci spinge ad essere persone migliori semplicemente donandoci un mattoncino di carbone e facendoci riconoscere gli errori fatti in passato, i quali non devono essere ripetuti in futuro.
Ai bambini viene insegnato che se riuscissero ad imparare a memoria la filastrocca, riceverebbero come premio il dolcetto, che rappresenta la ricompensa per essere stati dei bravi pargoletti e li incoraggia a perseguire quella strada.

Ti ringrazio per esserti preso qualche minuto per leggere questo post. Ce ne saranno altri in futuro, ognuno caratterizzato dalle mie esperienze personali.